MARINA DI SANTO SPIRITO
Nel cuore dell’oltrarno, in via Maffia 1, tra le onde lunghe di risacca che inesorabili accompagnano il barcollare delle persone lente e spensierate che avanzano come banchi di acciughe verso Piazza Santo Spirito guidati dalla voglia di un altro goccio di birra o di vino, si trova un posto speciale; la marina di santo spirito. Se oggi a Firenze abbiamo un’offerta ristorativa degna di nota in termini di qualità e onestà relativamente alla cucina di mare, lo dobbiamo sicuramente anche a loro. Forti delle esperienze precedenti nel mondo della ristorazione, (Mamma Rosa a San Casciano, lo scoglietto, prima a Calenzano e poi in Ognissanti, e infine questa scommessa ben riuscita), hanno deciso di stravolgere la loro vita lavorativa vergendo su una cucina che non fosse la stessa che in molte occasioni possiamo trovare a Firenze (e che tutto il mondo ci invidia), fatta di cucina tipica Toscana, ma anzi di cambiare genere, facendo cucina di mare con la prerogativa di offrire solo pescato del giorno, trasformato e preparato con passione, onestà, rispetto e amore. Lo stile Marina di Santo Spirito, è uno stile tutto loro, che non potrei paragonare a nessun altro assaggiato prima. Lo ritengo una delle opzioni di cucina di mare valide e di qualità che si possa trovare in città e che non dovreste privarvi di provare almeno una volta nella vita.
Il Marina è passione per la buona cucina, quella semplice che esalta al massimo i sapori delle materie prime, la cucina poco elaborata o mascherata da intrugli e stregonerie, cortesia del personale di sala e del titolare, passione per la musica, ampiamente proposta durante il fine settimana con svariati live di artisti più o meno conosciuti.
Standomi molto a cuore non posso esimermi da spendere due parole anche sulla carta dei vini, ben fatta, giustamente equilibrata e ben ricercata.
La scelta è stata quella di fare un menù degustazione di tante portate, tra cui il crudo di mare, scenicamente presentato e di rarissima freschezza.
Ho iniziato questa splendida degustazione con un assaggio di calamari spillo e crema di calamari spillo e zucchine, a seguire carpaccio di pesce bandiera con segato di carciofi e melograno, ancora andando avanti ho assaggiato le mazzancolle in carpaccio con tartufo bianco di stagione, poi le seppie su farina di granoturco bianco e a successivamente è stata la volta del gran piatto di crudo con ostriche, tartufi di mare, cicale e gamberi rossi. Per quanto riguarda i primi ho avuto il piacere di assaggiare lo spaghetto aglio olio e gamberi rossi crudi e gli spaghetti cacio, pepe e ricci di mare. Infine il gran finale, filetto di orata cotta in crosta di sale con zucchine e patate, semplice e perfettamente realizzato.
La cena è stata strepitosamente accompagnata da una magnum di Ca’ Del Bosco Saten 2010 e da una bottiglia di Ca’ Del Bosco - Corte del Lupo 2017.
Posto piacevole, arredamento vintage, accogliente, e tipicamente rappresentativo. Due parole per la gentilezza del titolare Fabrizio e delle cameriere che ho trovato molto preparate, disponibili e professionali.
Nel mondo della ristorazione, il rischio che si corre come degustatori, clienti e appassionati, è di uscire da un ristorante avendo mangiato bene ma avendo speso troppo, nella peggiore delle ipotesi, avendo speso troppo mangiando male, e nella visione più catastrofica possibile, avendo speso troppo, mangiando male e poco.
Poi ci sono le eccezioni, dove esci dal ristorante soddisfatto, avendo speso la cifra giusta in relazione all’esperienza condotta. Sono questi i posti di cui io spesso mi faccio testimonial come meritocratico valutatore per dovere professionale e che felicemente recensisco e consiglio a chi mi legge.
La marina di santo spirito è tutto questo e se non la conoscevate, beh, da oggi, non avrete scuse!
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