CASTIGLION DEL BOSCO - MASSIMO FERRAGAMO WINE

Cosa avrebbe spinto Massimo Ferragamo, (figlio di Salvatore), gia' presidente della Ferragamo USA e gia' brillante produttore di vini nella Tenuta Prima pietra di Riparbella (alta Maremma), a concentrare le proprie energie economiche  decidendo nel 2003 di procedere con l’acquisto dei 2000 ettari della tenuta Castiglion del Bosco nella splendida cornice Senese della Val d’Orcia?  Forse l’innamoramento per quella terra e quel territorio, riconosciuto nel 2004 patrimonio dell’UNESCO, è stato per lui anche motivo di lungimiranza conservativa di un ecosistema che andava preservato, curato e reso unico nel suo genere, senza se e senza ma, o forse perché questa tenuta, la cui fama la precede,  fu una delle 25 tenute socie fondatrici del consorzio del Brunello di Montalcino nel 1967? Chissà! Sicuramente in tutto questo presupporre, posso dire con certezza e fermezza, che quello che ho visitato, è unico nel suo genere. Per parlare di Castiglion del Bosco, dobbiamo ripercorrere un attimo i punti storici che hanno dettato l’evoluzione e la rivoluzione di una grande realtà. Tralasciando i riferimenti antichi della storia della tenuta, possiamo affermare che la svolta aziendale sia stata ottenuta con l’acquisto da parte di Massimo Ferragamo, della tenuta e con la successiva ristrutturazione dei siti storici, (borgo e ville), e con l’ammodernamento dell’impianti. Non è tutto, Massimo Ferragamo è un vero tornado e non si ferma davanti a nulla e nessuno, investe, ammoderna, ristruttura e pone le fondamenta su cui si costituirà una tra le più importanti aziende del mondo. Nel 2004 a distanza di un anno dall’acquisto, si costruisce la nuova cantina con una capacità di 3000 ettolitri, costruita su due livelli, efficiente e estremamente operativa, permette all’enologo dell’azienda Cecilia Leoneschi, di lanciare nello stesso anno la prima bottiglia di Brunello sul mercato - Campo del Drago 1999 vinificata nella nuova cantina. 
Non è tutto, perché a distanza di quattro anni, nell’annata 2008-2009, l’azienda inaugura le prime nove ville destinate agli ospiti e 23 suites ottenute dalla ristrutturazione del borgo storico. L’efficienza della realtà ospitativa e la qualità del servizio offerto, oltre che l’incantevole bellezza del contesto in cui tutto questo è stato fatto, attirano l’attenzione del prestigioso brand Rosewood Hotels and Resorts che nel 2015 decide di inserire Castiglion del Bosco nella propria scuderia.  Nello stesso anno iniziano i lavori del Golf Club, concluso nel 2010 con successo dando alla luce un campo da 18 buche, progettato da Weiskopf. Unico campo da Golf privato in Italia.
Tornando a parlare di vino, nello stesso anno dell’effettuazione dell’ultima buca del campo, la più ambita, quella definita buca Brunello,  si consacra l’anno di costruzione della fortezza di Castiglion del Bosco risalente all’anno 1100, con l’uscita del brunello riserva 1100, il vino che riscuote i piaceri della critica internazionale, il vino che, come dice l’enologo Cecilia Leoneschi, contiene una parte di ognuno di loro. 

L’azienda è situata a nord-ovest di Montalcino,  dove la tessitura del terreno, denota una certa spiccata prevalenza di roccia drenante che permette di raggiungere vini di grande eleganza e complessità.   Di 2000 ettari, 62 sono di vigneto, impiantati a Sangiovese che qui in questo territorio si identifica con due carte d’identità diverse per le due relative zone: Gauggiole e Capanna.  Due zone completamente diverse per aspetto, terreno e condizioni climatiche.
Il vigneto Capanna si sviluppa lungo il crinale della collina, con esposizione a sud-ovest a un altitudine che va dai 250 ai 460 metri slm. Qui le viti crescono e affondano le loro radici nella roccia, lottando con la forza del vento e con le escursioni termiche tra il giorno e la notte. La scarsità di acqua freatica fanno si che le piante si debbano impegnare a far sviluppare le proprie radici molto in profondità. Solamente scendendo lungo la costa si avverte un cambiamento dello strato roccioso, identificandosi con lo strato centrale composto prevalentemente da galestro (determinando quasi un unicum pedologico rispetto a tutte le altre zone degli altri versanti di Montalcino). 
Il vigneto Gauggiole, è sito nella parte piu a nord della tenuta (accanto al campo da golf), in questa zona della tenuta troviamo un terreno caratterizzato da un mix di argilla e pietra, un equilibrato alternarsi di caldo e freddo, condizioni ideali per sviluppare l’aroma fruttato del Sangiovese. Le uve di queste vigne sono quasi esclusivamente dedicate alla produzione del Rosso di Montalcino che nella degustazione dell’annata 2016 si è presentato con un potenziale gusto olfattivo senza precedenti, un tannino vibrante, elastico, piacevole, un frutto pieno gradevole e una persistenza sorretta da una vena di freschezza, (tipica di un po tutti i vini dell’azienda), che hanno fatto vibrare le mie papille gustative.  

I vini assaggiati per l’occasione sono stati:

Rosso di Montalcino Gauggiole 2016 
Rosso di Montalcino Gauggiole 2015 
Brunello di Montalcino 2014 
Prima Pietra 2016 
Prima Pietra 2015 
Prima Pietra 2014 

Vorrei  dedicare una parola al 1100 Wine Club. 
Sottostante la Cantina si trova una sala stupenda, dove nell’entrarvi ne sono rimasto incantato. E’ stato come entrare in una grande e antica libreria, in una storica banca conservativa di qualche cosa di raro e insolito. Luci soffuse, temperatura e umidità controllate, permettono alle quasi 180 urne di custodire le bottiglie private, rare e assolutamente diverse tra loro, di proprieta’ di ognuno dei soci del wine club possedenti dello spazio per conservarle. Con una cifra associativa, chiunque da qualsiasi parte del mondo può conservare le proprie bottiglie all’interno della stanza per sempre, potendone usufruire su privatissima discrezione ogni qualsivoglia volta si recano in azienda per un periodo di vacanza nel Resort. Un’idea geniale che fidelizza il cliente e lo fa sentire importante e esclusivo, ponendo l’asticella dell’importanza della cantina e dell’azienda in generale, su livelli unici nel suo genere. 
Salvatore Ferragamo appartiene al mondo della moda, così come suo figlio appartiene a Montalcino, su questo non c’è dubbio!!

CHAPEAU!!




























Commenti

Post più popolari