LA LECCIA
Nella bellissima cornice Fiorentina dall’hotel Minerva, su una terrazza panoramica che per l’occasione è stata completamente dedicata a noi operatori del settore, abbiamo avuto il piacere di degustare i vini dell’azienda LA LECCIA, di proprietà della famiglia Bagnoli, gia famosa per essere la proprietaria della storica azienda Toscana Sammontana.
Per l’occasione abbiamo avuto il piacere di assistere al racconto della storia di famiglia e di come questa azienda sia nata. Una dimensione artigianale per un grande progetto famigliare, è come si definiscono loro. Una serie di piccole disgrazie (come le definisce Paola, una delle tre discendenti della generazione Bagnoli, che ad oggi gestiscono l’azienda), hanno fatto si che si creassero i presupposti per tirare fuori gli attributi e con tenacia e testardaggine, imparando dagli errori, migliorare sempre di più e arrivare ad oggi, con un prodotto finito (forse migliorabile), ma sicuramente pronto per affrontare i grandi palcoscenici vinicoli Italiani.
La componente femminile è quella che oggi contraddistingue l’azienda. Con Paola, prima ad aver creduto nel progetto, che oggi si occupa della parte agricola e della cantina, Sibilla, curatrice della comunicazione e infine sua sorella Angelica, storica dell’arte che invece si occupa della parte amministrativa e artistica del progetto. Tre donne che hanno posto le fondamenta di questo progetto su tre valori fondamentali: rispetto della natura, know how e cambiamento.
La Leccia oggi conta 20 ettari vitati in produzione riconosciuti biologici da quest’anno,
con vitigni autoctoni come il Sangiovese e il Trebbiano e internazionali come Merlot e Syrah. Siamo nella zona di Montespertoli sulla cima di un promontorio a 200 metri s.l.m. Le terre circostanti sono protette dal Montalbano sul versante a nord e sono esposte alle fertili brezze marine estive. L’areale è a vocazione viticola da secoli con terreni franco-argillosi, magri ma ricchi di calcare, uniti ad un clima mite e ventilato.
A questi venti ettari si affiancano 40 ettari di bosco e 3500 piante di olivi con cultivar famose e tipiche del nostro territorio e una molto più rara e unica che è la Madonna dell’Impruneta.
La filosofia produttiva della Leccia è quella di rispettare i ritmi della natura, il ciclo della vite e il riposo del vino. Due vitigni caratterizzano oggi le produzioni aziendali: il Sangiovese e il Trebbiano consciamente interpretati dall’enologo Gabriele Gandez che opera a 360 gradi nell’azienda, dal campo alla cantina. Non solo autoctoni ma anche internazionali come Merlot e Syrah, che insieme al Sangiovese vanno a costituire un blend interessante con cui producono il loro GOTAROSSA.
Sono 6 le etichette dell’azienda:
Vinea Domini – Toscana Sangiovese IGT affinamento in acciaio
Canta Grillo – Toscana Trebbiano IGT affinamento in legni di acacia, gelso, ciliegio e rovere
Il Leccino – Chianti superiore DOCG Sangiovese affinamento in acciaio
BOH – vino spumante di qualità brut - il loro metodo Charmat lungo di Sangiovese
Metodo Classico – che uscirà nell’ottobre 2020 - metodo classico di Sangiovese
Gotarossa – Sangiovese 50%, merlot 30% e Syrah 20%
Tutti i vini presentano una piacevole freschezza, un frutto interessante e un sentore spiccato di legno di acacia (percepibile spiccatamente soprattutto nel Canta Grillo). Caratteristico e ben identificativo del vitigno Trebbiano è il Canta grillo, è quello che ha lasciato più sorpresi per tipicità qualità gusto-olfattiva e finezza. Oltre che equilibrio e armonia. Il sangiovese purchè ben realizzato, non si è dimostrato eccelso e mozzafiato, ma nell’insieme rispecchia un prodotto con un potenziale di miglioramento enorme che sicuramente regalerà delle soddisfazioni maggiori gia nell’annate prossime (meteorologia permettendo). Interessante la loro bollicina ottenuta con Charmat lungo da uve Sangiovese, ma sarà ancora più curioso degustare il loro futuro Metodo Classico ottenuto da solo uve Sangiovese, che sarà pronto con la sboccatura 2020. Nel complesso per un’azienda così giovane non possiamo fare altro che complimentarci per il lavoro svolto fino ad oggi e attendere con ansia gli sviluppi e le evoluzioni future. STAY TUNED.
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