LUNGAROTTI – NOTE DI DEGUSTAZIONE

 Alla fine di un bellissimo viaggio tra le cantine del centro Italia, non potevo lasciare l’Umbria senza aver visitato Lungarotti. Parlare oggi di Lungarotti, significa parlare di Torgiano e di come un importante azienda Italiana fondata da quello che io definisco il patriarca dell’enologia Italiana, abbia posto a livello nazionale, le basi per l’innovazione della produzione in campo vitivinicolo. Con la sua estensione che si aggira intorno ai 250 ettari oggi l’azienda e’ la piu’ grossa dell’umbria e sicuramente la piu’ rappresentativa di quel territorio che ormai da qualche anno, e’ riuscito a conquistarmi. Fondata da Giorgio Lungarotti agli inizi degli anni 60, l’azienda è ora diretta dalle sorelle Chiara e Teresa. Il loro impegno e l’apertura all’innovazione che le contraddistingue hanno apportato un forte slancio all’azienda, rafforzando l’esempio concreto di positività familiare costruito a garanzia non solo del presente ma anche del futuro. La produzione si attesta sui due milioni di bottiglie prodotte e vendute in almeno 48 paesi del mondo. Un vero colosso del vino che mai si e’ scordato della tradizione e delle proprie radici. Un colosso del vino che cerca di mantenere un occhio critico verso la produzione non venendo meno al rispetto dell’ambiente e alla salvaguardia dell’ecosistema. Nei loro vini e’ possibile decodificare tutto l’impegno e la professionalita’ che persone come Grazia Cecchini mi hanno trasmesso. Vini ricchi di un ventaglio di profumi e di sapori, intensi, persistenti e strepitosamente equilibrati.
Per l’occasione ho avuto il piacere di degustare una line-up di vini che non hanno lasciato spazio a perplessità di nessun genere. 
Nello specifico ho degustato le seguenti bottiglie:

-      Lungarotti Brut Millesimato 2016 – 50%Chardonnay e 50% Pinot nero. Bolla finissima e persistente, note di panificazione e di frutti rossi freschi. Croccantezza e mineralità sorretti da non molta freschezza ma da una bella intensità.
-      Torre di Giano Vigna il Pino 2015 – 100% Grechetto. Giallo dorato con riflessi paglierino. Vino che si identifica su note fruttate esotiche di ananas e banana. Frutti a polpa bianca e fiori gialli leggermente appassiti. Fresco e minerale con interessante intensità e persistenza.
-      Torre di Giano Vigna il Pino 2007 – 100% Grechetto. Giallo oro, vino strepitosamente morbido con spiccata freschezza. Note di albicocca disidratata, pesca a polpa bianca e mandorla. Sentori di sfalcio di erba fermentata e matura. Fiori gialli appassiti.
-      San Giorgio 2016 – 50% Sangiovese e 50% Cabernet Sauvignon. Rosso porpora, gusto di frutto maturo a bacca rossa leggermente sotto spirito. Balsamicità e freschezza avvolgono il palato. Intensa e persistenza gusto olfattiva con finale di pesca cotogna. Tannino aggressivo sull’ingresso in bocca che si ammorbidisce sul finale. 
-      Vigna Monticchio 2012 Riserva – 100% Sangiovese. Rosso porpora intenso e impenetrabile. note fruttate di frutta matura a bacca rossa come aromi di testa. Freschezza e mineralità mixati con una bellissima balsamicità. Tannino morbido elastico e ben integrato.
-      Vigna Monticchio Rubesco 1997 – 70% Sangiovese e 30% Canaiolo. Rosso porpora con riflessi granati. Caratterizzato da una bellissima balsamicita’ che si identifica nella resina di pino come aroma di testa. Erba sfalciata matura e fermentata, aromi di terra bagnata e frutto a bacca rossa molto maturo. Tannino morbido ed elastico. Stupenda freschezza, intensita’ e persistenza gusto olfattiva incantano il palato e lasciano un finale di ciliegia sotto spirito


E’ stato un piacere degustare questi fantastici vini e lo è stato ancor di più visitare gli sconfinati appezzamenti dell’azienda che ha fatto la storia del vino Italiano. Tornerò presto a trovarvi. Grazie!!





























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