MICHELE SATTA

Non è possibile oggi raccontare Bolgheri, se non si parla dell’azienda Michele Satta. 
Azienda nata nel 1983,  anno precedente alla fondazione della DOC Bolgheri, rappresenta oggi un punto di riferimento della denominazione. 
L’azienda nasce nel 1983, come dicevo, ma solo nel 1987, Michele da origine al primo vero e proprio nucleo aziendale, iniziando a costruire la cantina e impiantando solo 4 anni dopo, la prima vigna. 
Posizionarsi in un territorio come Bolgheri non è facile, prima o poi devi sempre fare i conti con i mostri sacri; nomi come Sassicaia o Ornellaia, per i quali Michele nutre un certo sentimento di ammirazione. Così con estrema umiltà Satta, comincia a muovere i primi passi in questo bellissimo territorio a tre minuti, da uno dei mari più belli della nostra regione. 
Inizia a impiantare Cabernet Sauvignon e Merlot, ma questo non lo soddisfa. Decide così che per valorizzare questo territorio servissero vigneti che potessero esaltare ancor di più il terroir mediterraneo di Bolgheri; decide così di impiantare Sangiovese e Syrah. Con questa operazione Michele si aggiudica la reputazione di produttore originale e in controtendenza rispetto a quello che si era visto fino ad allora in quella zona. è il primo a portare in questa terra Teroldego, Viognier, vinificando in purezza il Vermentino e il Sangiovese. Qualcosa di veramente nuovo e coraggioso. L’azienda cresce fino ad arrivare a 25 ettari di vigneti, (i più a sud di tutto il territorio), numero che resterà tale, ancora oggi. Una bellissima area quella della DOC Bolgheri. Suoli che si affacciano sul mar Tirreno verso ovest e che rimane circondata dalle colline sui restanti punti cardinali, così come un teatro, guarda il palcoscenico. Il mare, questo immenso apostrofo tra vino e qualità, risulta di rilevante importanza in questo territorio. Riflette la luce del sole, funge da volano termico e spinge i venti che soffiano verso la costa e che sono direzionati dal monte Capanne situato sull’isola dell’Elba. 
I suoli sono di medio impasto, con flessione verso la maggior componente sabbiosa rispetto alle altre. Sono posti questi bellissimi terreni a ridosso delle colline di Castagneto Carducci e della Torre di Donoratico, caratteristica che permette a questi terreni di godere di riserve idriche importanti durante l’estate e che fanno si, che le piante non soffrano mai di stress idrico. I terreni dunque sono molto fertili e portano la pianta a una rilassata espressione vegetativa che talmente vigorosa, spesso, richiede controlli tramite tecniche agronomiche appropriate in vigna. 
La qualità, l’importanza e la fortuna di essere in un territorio baciato da Dio, l’esperienza di un grande viticoltore che ha investito tempo, denaro e sudore per ottenere il miglior risultato possibile, sono oggi l’insieme che identifica i vini di Michele come grandi vini Italiani.
Vini complessi, eleganti, equilibrati, di una commuovente finezza e una precisa identificazione territoriale. Tutti questi vini, hanno fatto grande la storia di questo bellissimo angolo di paradiso terrestre. 

I vini che per l’occasione abbiamo degustato sono stati:

-       Costa di Giulia 2016 – Bolgheri Bianco doc – Vermentino e Sauvignon blanc 
-       GiovinRe 2018 -  Toscana igt – Viognier in purezza 
-       Syrah 2016 – Toscana igt – syrah in purezza 
-       Marianova 2016 -  Bolgheri Superiore doc  - 50% Syrah e 50% Sangiovese
-       Piastraia 1996 – Bolgheri Superiore doc -  Cabernet Sauvignon, Sangiovese, Syrah, merlot
  




































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