VALLEPICCIOLA
Mi piacerebbe iniziare questo racconto della mia bellissima esperienza a Vallepicciola, riportando alla memoria, due frasi alle quali ieri ho prestato particolare attenzione. La prima è quella che ci ha detto l’agronomo dell’azienda Francesco beni, durante un bellissimo safari tra le vigne con una jeep. Ci ha raccontato, che ogni Ulivo espiantato nei 256 ettari dell’azienda, per far spazio alle vigne, è stato ripiantato, pianta per pianta in tutto il comprensorio aziendale. La seconda cosa, invece, ci è stata raccontata dal responsabile tecnico Erasmo Mazzone, durante il tour in cantina, il quale ci ha raccontato come la nuova cantina dell’azienda, (motivo per il quale ieri eravamo in visita), è stata costruita tutta con le pietre tolte da uno scasso di una collina, dopo averle lavorate e modellate una per una, a mano. Due cose significative che fanno ben intendere quale sia l’ideale della famiglia Bolfo - Proprietaria dell’azienda. Vallepicciola, si trova nel versante orientale di Castelnuovo Berardenga, in provincia di Siena. Un posto magnifico. Una distesa di vigne, quasi a ricordare un mare ondulato di colore verde. Dal punto più alto dell’azienda, incanta la vista di Siena e di tutti i riferimenti storici e paesaggistici che hanno reso il Chianti Classico famoso nel mondo.
Gli attuali ettari vitati sono 65 e le varietà sono molteplici. Sangiovese, Pinot Nero, merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Petit Verdot e Chardonnay, col quale producono anche il Metodo Classico. La bellezza della terra su cui queste piante crescono, è dettata dalla diversità di suoli che ivi, si possono trovare. Tutti i suoli tipici del Chianti Classico, negli appezzamenti di Vallepicciola, sono presenti. Questo ha permesso a loro, di diversificare molto la scelta produttiva, con la scelta delle varietà da impiantare in campo, che meglio interpretasse quel suolo.
Dunque da questo, si evince come la filosofia aziendale di appartenenza al territorio, sia una condizione sine qua non col terroir, lasciando che siano i vini a esprimersi unicamente in funzione del proprio terreno, del clima e del lavoro svolto in vigna. 320 mila bottiglie con l’obiettivo di arrivare a quota 600 mila. Numeri importanti per un mercato di riferimento quasi del tutto estero. Americano principalmente. La cantina dell’azienda, motivo per il quale, come ho detto, eravamo ieri in visita, è qualcosa di strepitoso. Una cantina avanguardista, in uno stile industrial, coi suoi 600 metri quadri, di pura efficienza. L’impianto fotovoltaico posto sul tetto dell’edificio, ad oggi, approvvigiona tutto il compartimento aziendale dell’energia necessaria all’autosufficienza. Questa bellissima struttura, Interrata per un buon 80% e progettata per lavorare con un sistema di ricezione uve e vinificazione, a caduta, porta la firma Italiana dell’architetto Margherita Gozzi, la quale per la realizzazione si è ispirata al mondo Anglosassone. Una bellissima realizzazione in perfetta armonia, tra l’artificialità dell’uomo e Madre Natura che tutto intorno, circonda questo teatro naturale. Una sinergica riuscita, di interpretazione del territorio, senza stonature o “pesantezze” visive. La ricerca anche in cantina non lascia spazio a dubbi, o perplessità, vige una sola regola: “facciamo le cose e facciamole bene”. Lo studio dei legni, le diverse Barriques all’interno delle quali affinare il vino, è parte fondante della corsa all’eccellenza dell’azienda. Il tutto non sarebbe così nitido e possibile se oltre all’investimenti aziendali della famiglia, non ci fosse l’importante contributo che detta le regole nell’esecutivo produttivo, dove al comando c’è Riccardo Cotarella. Proprio la figura di Cotarella è stata la chiave di volta, nell’innovazione e nella ricerca che hanno portato Vallepicciola a collaborare con lo spin off Universitario di Milano AGER, nel campo dell’agricoltura di precisione. Una mappatura di tutti gli appezzamenti aziendali, ha permesso così di andare ad agire, sulla gestione delle attività agricole, tra cui, il risparmio di acqua, di energia e di tempo. Tutto queste caratteristiche, vanno considerate quando si assaggiano i vini di un’azienda. Niente va mai dato per scontato. Per una volta non vorrei parlare solo dei vini con un glossario tecnico, che volentieri lascio ad altri, molto più bravi di me. Per una volta ho voluto parlare di tutto ciò che circonda la bottiglia, dalle persone, alle idee, agli investimenti, alla passione. Quindi mi limiterò a dire che questi vini sono il risultato di un grande lavoro, sono vini che si mostrano fieri, ricchi, immediati, genuini, di qualità. Questo concetto di qualità che ritorna ogni volta, come un mantra indispensabile. Come se anche questo, soprattutto questo, non si dovesse dare troppo per scontato nel distrarsi tra un tramonto e una vigna, in una delle campagne più belle che esistono al mondo.
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